Premi "Invio" per passare al contenuto

William McCrum, il portiere che inventò il rigore

Il 14 settembre 1891 la storia del calcio mette in archivio una delle sue date fondamentali. È in questo giorno, infatti, che Frederick Heath mette a segno il primo calcio di rigore di sempre. Il teatro è lo stadio Molineux, casa del Wolverhampton che quel giorno travolge l’Accrington 5-0 anche grazie, appunto, a un mai visto prima tiro dagli 11 metri.

Il primo calcio di rigore è del tutto diverso da quello a cui siamo abituati oggi: viene assegnato per un fallo commesso dalla difesa in una qualsiasi zona del campo entro gli 11 metri dalla porta, e l’attaccante può piazzare il pallone in un punto a piacere lungo una linea che di fatto taglia il campo da fascia a fascia. Non esiste il dischetto, e il portiere può avanzare fino a 5 metri e mezzo prima del tiro.

Nasce così uno dei momenti più importanti, iconici e apprezzati del gioco. Non a caso un calcio di rigore è protagonista in “Fuga per la Vittoria”, il più famoso film sul calcio di tutti i tempi, e sempre non a caso questo particolare gesto tecnico ha ispirato racconti e definito partite iconiche. Ma anche se il primo rigore di tutti i tempi viene tirato in Inghilterra, per la sua invenzione dobbiamo spostarci nella vicina Irlanda.

Nasce tutto in Irlanda

Qui, in un giorno imprecisato di febbraio del 1865, è nato e cresciuto William McCrum, figlio del fondatore di Milford, un villaggio di contadini che oggi si trova al confine tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda, che nel tempo è diventato anche l’Alto Sceriffo della Contea di Armagh. La fortuna della famiglia McCrum è dovuta al possesso dell’unico mulino disponibile in città, ed è questo che permette al giovane William di trascorrere un’infanzia agiata, in cui può dedicarsi tranquillamente agli studi e alle sue due grandi passioni: gli scacchi e il football.

Crescendo la passione per il calcio non diminuisce affatto. Anzi: nella stagione 1890/1891, in cui va in scena il primo campionato irlandese di sempre, William McCrum è il portiere titolare del Milford FC, uno degli 8 partecipanti e l’unico che non proviene dalla ricca Belfast. I risultati però sono impietosi, e certificano l’inadeguatezza di una compagine assolutamente non al livello degli avversari: in 14 partite arrivano infatti 14 sconfitte, appena 10 gol segnati e ben 62 incassati.

Dalla stagione successiva non si hanno più notizie di McCrum come giocatore. La pessima campagna del Milford spinge la squadra a tornare ai tornei regionali, prima di chiudere i battenti alla fine del secolo. Eppure questa squadra e questo calciatore riescono a entrare nella storia del gioco lo stesso, proprio grazie all’invenzione del calcio di rigore.

L’invenzione di McCrum

Leggenda vuole che, dal particolare punto di osservazione che il ruolo del portiere gli concedeva, McCrum fosse arrivato alla conclusione, ancora in giovane età, che il calcio rischiava di perdere la purezza che aveva determinato il suo successo iniziale. Il denaro, le pressioni dei tifosi e della stampa, il desiderio di mettersi in mostra per puntare al professionismo: tutti questi elementi avevano cambiato i calciatori.

Se le entrate vigorose erano all’ordine del giorno praticamente da sempre, e avevano anzi contraddistinto il gioco pur con tutti i gli ovvi rischi di infortuni gravi e persino decessi – aveva fatto scalpore quello di William Cropper – con l’avvento del professionismo i difensori avevano preso l’abitudine di commettere falli intenzionali. Quando l’avversario era ormai in procinto di segnare, infatti, un’entrata fallosa poteva salvare la situazione.

Nel caso veniva infatti assegnato un calcio di punizione, che però spesso veniva battuto a troppa poca distanza dalla porta. Con la barriera ben piazzata spesso il tiro si risolveva in un nulla di fatto, se non addirittura in ulteriori scrimmage, mischie violente nei pressi della linea di porta in cui molto frequentemente volavano colpi proibiti impossibili da individuare per un direttore di gara.

Una scelta di sportività

Fu per amore del football e dello sport che William McCrum partorì l’idea del calcio di rigore. Si trattava a tutti gli effetti di una punizione esemplare nei confronti di chi intendeva mettere da parte la sportività in nome del risultato. Ideata in una non meglio precisata data verso la fine degli anni ’80 del XIX secolo, l’idea fu raccolta dal centravanti del Cliftonville Jack Reid, stella dell’Irlanda che approfittando di un impegno internazionale la propose alla Football Association.

Era stato per amore del football e dello sport che William McCrum aveva partorito l’idea del calcio di rigore, una punizione esemplare contro chi intendeva dimenticare la sportività in nome del risultato. Partorita in una data imprecisata verso la fine degli anni ’80 del XIX secolo, l’idea giunse fino al quartier generale della Football Association, che si riservò di valutarla.

La proposta, rinominata sdegnosamente dalla stampa “la mozione dell’irlandese”, non ebbe un’accoglienza calorosa in Inghilterra. In molti si indignarono, in particolare gli ancora numerosi campioni dilettanti che nonostante l’avvento del professionismo continuavano a essere protagonisti tanto nel campionato inglese quanto in Nazionale.

“Una vergogna”

Il leggendario capitano del Corinthian, Charles Burgess “C.B.” Fry, si dichiarò sconvolto dall’idea che qualcuno credesse davvero che un calciatore potesse anche solo pensare di commettere volontariamente un fallo pur di portare a casa un risultato. Pare che addirittura invitò compagni e colleghi a calciare fuori ogni penalty assegnato per protestare contro una tale, scandalosa, idea.

Il campo però rese evidente la necessità della regola e quanto la visione di McCrum fosse indovinata. In particolare dopo un combattutissimo e contestatissimo turno di FA Cup tra Stoke City e Notts County, quando un salvataggio volontario di mano sulla linea decise all’ultimo istante l’esito della gara, il rigore divenne improvvisamente realtà.

L’invenzione di un gesto che sarebbe passato alla storia come uno dei momenti più emozionanti in una partita di calcio, però, inizialmente non fu riconosciuta al povero McCrum. Come già accaduto con altre regole, gli uomini della Football Association se ne appropriarono considerandola loro, dimenticandosi a lungo di ricordare lo sconosciuto portiere irlandese che l’aveva ideata.

Il tragico destino dell’inventore del calcio di rigore

Negli anni a seguire William McCrum ebbe una vita davvero avara di soddisfazioni, e probabilmente il rivendicare la paternità del calcio di rigore fu l’ultimo dei suoi pensieri. Abbandonata la carriera calcistica e diventato giudice di pace fu un pessimo gestore delle fortune di famiglia. L’arrivo del nuovo secolo e la rivoluzione industriale lo colsero impreparato, e gli affari andarono sempre peggio.

Il crack arrivò nel 1931, conseguenza della “Grande Depressione” scaturita dal crollo della borsa di Wall Street del 1929. Il protagonista della nostra storia fu costretto a vendere il mulino e la splendida villa di famiglia avuti in eredità, ormai sommerso dai debiti contratti al gioco d’azzardo. Un vizio, quest’ultimo, che insieme all’alcolismo lo portò alla depressione.

Afflitto dai demoni dell’alcolismo e del gioco d’azzardo, tradito e abbandonato dalla moglie, che fuggì in Francia portandosi via i figli, morì in completa solitudine e povertà pochi mesi più tardi, nel 1932. Appena 4 anni prima aveva visitato addirittura la Casa Bianca, rappresentando l’industria del lino irlandese in un incontro con il presidente statunitense Calvin Coolidge.

William McCrum, l’immortalità in una regola

Quando la regola del calcio di rigore fu inserita nelle Laws of the Game, il 2 giugno 1891 e dopo quelle che furono definite lunghe e considerevoli discussioni, nessuno come detto si ricordò di McCrum. Ma nel corso degli anni, per fortuna, gli storici del calcio riuscirono a rendere finalmente giustizia alla sua figura, attribuendogli merito e paternità di un’invenzione che ha cambiato la storia del gioco.

Oggi tutti sanno chi è stato William McCrum, e la contea di Armagh è diventata famosa tra gli appassionati come “la casa del calcio di rigore”, trovando nuova vita dopo anni difficili. Una statua, eretta nei pressi del campo dove presumibilmente fu tirato il primo penalty di sempre, pur se non registrato, omaggia il portiere che, spinto dall’amore del gioco, non esitò ad andare contro i suoi stessi interessi per rendere il calcio più giusto.


SITOGRAFIA:

  • (04/07/2004) Penalty shoot-outs? Blame my great-grandfather, The Guardian
  • Veronese, Massimo (24/11/2012) William McCrum, il figlio dello sceriffo che s’inventò l’unico rigore che ci piace, Il Giornale
  • Branca, Andrea (14/09/2013) 14 settembre 1891, viene calciato il primo rigore ufficiale della storia, AgendaLugano
  • Watson, Cormac (21/02/2018) The Trinity Goalkeeper Who Saved Modern Football, UT – University Times

BIBLIOGRAFIA:

  • Lyttleton, Ben (2015) Undici metri. Arte e psicologia del calcio di rigore [GUARDA SU AMAZON]
(Visited 190 times, 1 visits today)
error: Content is protected !!